Pomoz (1995) / Quando... (1996)
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Il 4 novembre 1995 i Leen entrano per la prima volta in sala di incisione, nello studio dell'amico Franco Monte (eccezionale bassista, musicista sensibile e poliedrico), situato in quel di Cossato (Biella). La formazione che ha registrato questo importante ed elaborato brano (più di otto minuti) era composta in questo modo: Max (voce, basso), Sergio (chitarra solista), Lele (chitarra ritmica), Luca (tastiere) e Cesare (batteria), quest'ultimo ospite per gentile concessione dei Maxtone, un gruppo di amici di Vercelli molto bravi specializzati all'epoca nelle cover dei Queen. La registrazione, estremamente accurata, durò cinque giorni e vide, tra le altre cose, una discreta serie di sovraincisioni di chitarra e molti rifacimenti della voce solista (che alla fine risulterà raddoppiata e trattata oltremisura). Gli assoli di chitarra della prima parte, tecnicamente validi e musicalmente gradevoli, suscitavano tuttavia strani istinti nei gatti, che tendevano e tendono tutt'ora a rispondere con miagolii di marcata tendenza sessuale (misteri della musica, suppongo!!!). Il pezzo ha una durata superiore agli otto minuti ed ha rappresentato più di ogni altro lo stile dei Leen, almeno fino all'avvento di "Jammaika", nel 1998.
Per quanto riguarda "Quando...", invece, si può dire che si trattava di un pezzo minore ma decisamente registrato con maggiore criterio. Il gruppo, con l'arrivo di Diego alla batteria (e Diego sarà da quel momento il batterista storico della band), assunse una fisionomia ben precisa e iniziò a lavorare sodo. Il pezzo venne registrato in una settimana all'inizio di luglio 1996, come di consuetudine nello studio di Franco Monte; il suono, ancora più accurato, assunse così una dimensione nuova e diede sin dal primo tape l'impressione che c'era una crescita in atto nei Leen, sempre più pignoli e portati a lavorare sui dettagli. la morbida chitarra ritmica di Lele costruiva la base, insieme al basso ipnotico di Max e all'eccellente batteria di Diego, mentre Sergio suonò l'assolo di chitarra e tutta la parte orchestrale. La voce era di Max, con i corali di Lele e Sergio. E rimase per parecchi anni a venire la migliore registrazione in studio del gruppo.
La pubblicazione del doppio singolo rende giustizia alla fase "pionieristica" dei Leen. La strada, insomma, era tracciata, e sarà un lungo, divertente percorso.